"Al Prowein annunceremo i dati dell'annata – anticipa il Presidente Stefano Zanette - A partire dal numero di bottiglie prodotte nel 2014 dai nostri oltre 10.000 coltivatori, con un aumento del 26,9 % rispetto all'annata precedente.
Ma anche le bottiglie di Prosecco Doc vendute all'estero pari complessivamente a 199.300.000. Di queste, la maggior trovano collocazione nei mercati anglosassoni. Il Regno Unito, con un balzo del 60% in più rispetto all'annata precedente, è arrivato a toccare i 55 milioni di bottiglie guadagnandosi il primo posto nella scala dei Paesi importatori con una percentuale pari al 27.2% dell'intera quota export. Seguito a ruota dagli USA che registrando un + 34,2% si piazzano al terzo posto con una quota export del 18,8 che vale 37,6 milioni di bottiglie.
Il posto onorevole nel 2014 lo occupa ancora la Germania, mercato storico per il Prosecco tanto che per moltissimi anni ha mantenuto la prima posizione tra i paesi importatori, ma ora con il suo 21,1% che si traduce in circa 42 milioni di bottiglie è dietro agli UK anche se non ha perduto il vantaggio rispetto ai pur performanti Stati Uniti d'America.
"Il 72 % dell'intera produzione di Prosecco Doc – prosegue il Direttore Luca Giavi - viene lavorato come "spumante" , il restante 28%, quindi meno di un terzo, viene realizzato nella più semplice versione "frizzante". In Germania si verifica un fenomeno controtendenza rispetto agli altri mercati. Mentre in Italia e nel resto del mondo si privilegia la qualità spumante, in Germania si consuma soprattutto frizzante tanto che il 61% della quota export destinata ai tedeschi consiste in Prosecco con il tappo raso e solo il 7 % in versione spumante con tappo a fungo. Le ragioni di tale scelta non sono tanto legate a un fattore culturale quanto al fatto che il Prosecco frizzante non è soggetto alla penalizzante accisa di 1,02 € che incide invece su ogni bottiglia di Prosecco che varca il confine con il tappo a fungo".
Nessun commento:
Posta un commento