Dall'8 al 10 ottobre a Veronafiere
SMART ENERGY EXPO: IL VERONA EFFICIENCY SUMMIT INAUGURA LA SECONDA EDIZIONE
EFFICIENZA ENERGETICA: NEL MONDO UN MERCATO DA OLTRE 310 MILIARDI DI DOLLARI
Presentato in anteprima mondiale il nuovo Energy Efficiency Market Report dell'Agenzia Internazionale dell'Energia.
Verona, 8 ottobre 2014 – La seconda edizione di Smart Energy Expo, la manifestazione internazionale che presenta soluzioni, prodotti e tecnologie per l'efficienza energetica, è stata inaugurata oggi a Veronafiere dal Verona Efficiency Summit, l'appuntamento internazionale sull'efficienza energetica che mira a proporre e sviluppare proposte concrete di policy per il settore (www.smartenergyexpo.net).
I lavori della prima parte del Summit, tenutisi questa mattina e coordinati dal Presidente del Comitato Scientifico di Smart Energy Expo e del Verona Efficiency Summit, Federico Testa, hanno ospitato gli interventi di autorevoli stakeholder nazionali ed esteri, per una riflessione sulle best practices dell'industria italiana, sulle politiche internazionali e sul futuro energetico del Paese.
LI Yong, Direttore Generale dell'UNIDO (Organizzazione delle Nazioni Unite per lo Sviluppo Industriale), ha messo in luce le leve fondamentali per raggiungere gli obiettivi di riduzione delle emissioni prefissati dall'Unione Europea entro il 2020: l'adozione di misure specifiche per l'efficienza energetica; la limitazione della costruzione delle centrali a carbone meno efficienti; la riduzione al minimo delle emissioni di gas metano durante la produzione di petrolio e gas; infine l'accelerazione dell'eliminazione dei sussidi al consumo di fonti fossili. "Rimandare il raggiungimento degli obiettivi fissati per il 2020, eviterebbe da un lato di investire 1.500 miliardi di dollari in tecnologia, ma nel lungo termine implicherebbe un investimento aggiuntivo di 5.000 miliardi di dollari per ritornare sulla traiettoria coerente con l'abbassamento di 2°C" ha spiegato LI Yong.
Al goal fissato per il 2020 si collegano strettamente le quattro policy recentemente presentate dalla IEA (International Energy Agency) applicabili nel medio termine per raggiungere l'obiettivo, senza precludere la crescita economica e possibili grazie all'utilizzo delle tecnologie già esistenti. "L'efficienza energetica detiene non solo le potenzialità più elevate da punto di vista ambientale, ma anche quelle più spiccata dal punto di vista economico" ha detto Maria van der Hoeven, Direttore Esecutivo dell'IEA (International Energy Agency) e altro ospite d'onore del Summit, che proprio in questa occasione ha presentato il nuovo Energy Efficiency Market Report.
"L'efficienza nell'uso finale dell'energia, – ha continuato van der Hoeven – sebbene invisibile, rappresenta una componente chiave del sistema energetico. Presenta spesso costi marginali negativi e risulta quasi sempre più conveniente dello sviluppo di nuove forniture alternative di energia". Questi alcuni dei punti fondamentali evidenziati dal nuovo rapporto della IEA che stima il valore complessivo del mercato globale dell'efficienza energetica in almeno 310 miliardi di dollari all'anno e quantifica un risparmio di energia tra i 18 paesi oggetto dello studio del 5% tra il 2001 e il 2011, pari a 1.732 milioni di tonnellate equivalenti di petrolio (ndr. allegato il comunicato stampa integrale IEA).
Claudia Canevari, Vice direttore dell'Unità per l'Efficienza Energetica, Direzione Generale Energia della Commissione europea, ha aggiunto: "Nel periodo tra il 1995 e il 2013 il consumo lordo interno di energia primaria nell'Unione Europea è calato, mentre il PIL è aumentato. Ciò significa che l'Unione Europea è stata in grado di dissociare la crescita economica dal consumo di energia. L'obbiettivo al 2030 è la riduzione del 30% del consumo di energia primaria".
Per quanto riguarda la situazione nazionale, il quadro tracciato da ENEA all'interno del piano d'azione per l'efficienza energetica (PAEE 2014), evidenzia come il nostro Paese sia arrivato a coprire circa il 15%-20% rispetto agli obiettivi fissati di decarbonizzazione e riduzione dei livelli di emissioni. L'Italia è tra i principali Paesi membri dell'UE, dopo Germania, Francia e Regno Unito a seguire il percorso di avvicinamento e tutti questi Stati giocano un ruolo chiave, coprendo nel complesso il 55% dei consumi energetici dell'Unione Europea.
A livello internazionale lo scenario è articolato: il professore Yang Hongwei, Direttore del Centro sull'efficienza energetica dell'Energy Research Institute di Pechino, nel suo intervento ha illustrato la policy della Cina, facendo il punto sulla situazione per quanto riguarda i programmi per l'efficienza energetica: "La Cina – ha illustrato il professor Hongwei – ha adottato il Top10,000 Program, il programma obbligatorio per le imprese previsto nel 12esimo piano quinquennale (2011-2015). Questo riguarda due terzi del consumo totale di energia del Paese, puntando a risparmiare 250 milioni di tonnellate equivalenti di carbone entro il 2015, per un risparmio di circa 2.000 terawattora".
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