Alla manifestazione sono attesi oltre 2000 partecipanti provenienti da 43 Paesi rappresentanti di 935 industrie operanti nel settore.
La manifestazione, fortemente voluta a Milano dal Sindaco Letizia Moratti, fa assumere alla città e alla Lombardia il ruolo guida a livello nazionale in un settore che negli ultimi anni ha visto una costante crescita a livello mondiale.
La Lombardia con il 73% degli investimenti, un fatturato di 2,2 miliardi di euro e 11.200 addetti (dati di Blossom Associati-Cresit, 2008) riveste un ruolo di primo piano in un quadro che vede la Regione Emilia-Romagna al 9%, il Lazio al 7% e la Toscana al 3%.
"L'importanza del convegno, che vede la presenza di industrie produttrici, organizzazioni finanziarie e ricercatori consiste nella possibilità di incontro tra i vari interessi rappresentati – ha spiegato l'assessore all'Innovazione, Ricerca e Capitale umano Luigi Rossi Bernardi - . L'industria biotech è ancora oggi fortemente dipendente dalla disponibilità di investimenti pubblici e da capitali di rischio per sostenere le ingenti spese di sviluppo di nuovi prodotti che richiedono in genere oltre 5-7 anni per entrare nel mercato, a causa della necessità di superare i rigidi controlli delle autorità autorizzative. Per la prima volta – ha aggiunto Rossi Bernardi - quest'anno tutte le università e i centri di ricerca italiani sono stati invitati a presentare a Bio-Europe 2009 i loro progetti più promettenti di sviluppo commerciale ad una platea di operatori e di finanziatori difficilmente contattabili in altre occasioni. Nonostante la presenza di ricercatori di altissimo livello, il settore in Italia soffre per i forti ritardi accumulati nell'erogazione di fondi già stanziati a livello pubblico e la pratica inesistenza di investitori privati. I fondi previsti (30% pubblici e 70% privati) dai grandi progetti strategici varati dall'allora Ministro Moratti, di cui due rispettivamente nel settore farmaceutico e delle scienze della vita, già quattro anni fa, non sono ancora stati erogati per le difficoltà burocratiche legate all'utilizzo dei fondi pubblici che a loro volta bloccano i forti investimenti privati previsti; oltre 180 milioni già stanziati per finanziare il fondo incentivazione ricerca di base (FIRB) sono andati in perenzione amministrativa per una norma predisposta dal Ministro Padoa Schioppa che prevede l'annullamento di fondi pubblici dopo tre anni dal loro stanziamento, una norma assolutamente non applicabile ai fondi per la ricerca che prevedono programmi pluriennali. Si tratta in questo caso – ha concluso l'assessore Rossi Bernardi - di una situazione gravissima che ricade principalmente sulle università e sui centri di ricerca pubblici che hanno avviato regolarmente i programmi di ricerca previsti dai bandi e si vedrebbero costretti ad una loro interruzione con gravissimi danni".
"La Lombardia – ha sottolineato Sergio Dompé presidente di Farmindustria – è un polo di eccellenza anche per Ricerca e Sviluppo. Biotecnologie e industria farmaceutica sono tra i principali settori che trainano l'economia, con una propensione alla competitività che sfida la crisi mondiale. Con 64 imprese biotecnologiche, nel 2007, la Lombardia è la regione del biotech. Una realtà, quella lombarda e milanese in particolare, sostenuta da un network dinamico e agile composto da Comune, Provincia, Regione, enti pubblici e privati che promuovono ricerca di alto livello, fondamentale per la crescita del Paese e per favorire la competitività delle imprese a livello internazionale. Complessivamente in Italia la pipeline di prodotti biotech in sviluppo conta 209 farmaci, di cui 136 in fase clinica e 73 in preclinica, oltre a 49 progetti in fase discovery. Numeri rilevanti – ha concluso Dompé - per un settore con un valore significativo in termini di potenzialità di cura, ma anche un comparto industriale di altissimo profilo innovativo".
"Sono lieto del ritorno a Milano, per la seconda volta, della manifestazione internazionale Bio-Europe Spring 2009 – ha commentato Roberto Gradnik, Presidente di Assobiotec -. E' un segnale importante, oltre che una conferma del ruolo che si è saputo ritagliare il biotech italiano in questi anni in virtù della sua crescita sostenuta, a tante nuove imprese e alla sua forte capacità di innovare. Grazie a queste caratteristiche, l'Italia è riuscita a vincere una sfida solo pochi anni fa impensabile: apparire finalmente sul radar screen delle grandi compagnie biofarmaceutiche e biotecnologiche e dei venture capital. In questo percorso è stato di grande aiuto il sostegno che le istituzioni locali, Comune, Provincia e Regione, hanno saputo e voluto dare al comparto biotecnologico: un supporto che ha dato frutti tangibili, se si pensa che il 35% circa delle imprese biotech italiane ha sede in Lombardia. Con il suo portafoglio di potenzialità l'Italia – ha concluso Gradnik - prosegue il proprio percorso di maturazione che genererà certamente ulteriore innovazione e crescita economica, potenziandone il ruolo di player a livello internazionale".
"Le biotecnologie rappresentano per Milano e per l'Italia un settore strategico su cui puntare – ha dichiarato Attilio Martinetti, direttore Innovhub, azienda speciale per l'innovazione della Camera di Commercio –. Per questo la Camera di Commercio è impegnata in questo ambito e collabora con le altre realtà istituzionali, associazionistiche e imprenditoriali, per offrire iniziative a supporto della competitività delle imprese. In quest'ottica, la partecipazione a 'Bio-Europe Spring' punta a rafforzare il ruolo del biotech milanese e italiano a livello internazionale".
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