Avendo letto – scrive Campagnoli a Perini - che l'iniziativa annunciata dall'organizzatore con Fiera Milano intende collocarsi proprio a Dicembre in plateale sovrapposizione con le date storiche del Motor Show, debbo denunziare questa gravissima scelta di sovrapposizione e diffidare dal poter giustificare tale scelta lasciando intendere che essa è conseguente (e addirittura salvifica) all' annullamento definitivo del Motor Show a Bologna, affermazione che non corrisponde al vero.
Campagnoli richiama anche l'attenzione sul fatto indubitabile che il Motor Show di Bologna è ancora iscritto nel calendario internazionale Oica, l'organizzazione internazionale dei costruttori di auto, nel Dicembre 2014, come tutti possono verificare.
"Credo si possa definire pubblicamente "grottesco" - continua Campagnoli - che alle grandi difficoltà del mercato dell'auto in Italia che ci ha riferito GL Events - avrebbero portato le case automobilistiche, Fiat in testa a non doversi o potersi impegnare nel Motor Show, si aggiunga ora l'attivazione invece di una nuova competizione tra Fiere, come quella peraltro gia' promossa,sempre da Fiera Milano in tante altre direzioni. "
E' quindi inammissibile – secondo Campagnoli - al di la' di ogni altra considerazione della libertà di iniziativa, che Milano Fiere avvalli e sostenga una inaccettabile volonta' di sovrapposizione di questa nuova iniziativa nel Calendario del Dicembre 2014.
Il Calendario fieristico – sottolinea Campagnoli – pur non piu' cogente, è stato ed è almeno il quadro di riferimento per comportamenti responsabili, quanto meno dei grandi Centri Fieristici del Paese, per assicurare il rispetto delle rispettive specializzazioni nelle grandi iniziative che si raccordano con l'economia industriale del Paese e la rappresentazione del Made in Italy.
So già che a tutte queste considerazioni può essere opposto il semplice e facile richiamo alla "libera concorrenza", ma tale richiamo se può essere utilizzato, al di là di ogni altra considerazione, dagli imprenditori e dagli organizzatori che propongono eventi, non può esimere le Società dei grandi fieristici italiani dal misurarsi con la sostanza delle questioni sopra esposte sulle quali e con le quali tutti noi dovremmo responsabilmente confrontarci e operare.
Tanto più perché tali problematiche assumono un ben chiaro aspetto istituzionale essendo inevitabili per il rilancio di qualsivoglia politica fieristica, riferendosi a Società nelle quali, Milano più che Bologna, sono protagoniste e soci fondamentali le Istituzioni pubbliche.
Infine Campagnoli conferma che BolognaFiere intende portare avanti il proprio impegno fieristico per il Motor Show e nel settore Automotive in cui BolognaFiere, Bologna e la Motor Valley dell'Emilia Romagna hanno una storica ed indiscutibile specializzione, nota in tutto il mondo.
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