Delegazione
internazionale di buyer da Canada, Stati Uniti e Messico con un’agenda di oltre
200 incontri con le aziende del settore e una sessione di approfondimento
dedicata alle produzioni DOP e IGP. Nei primi due mesi del 2016, l’export
dell’agroalimentare italiano ha segnato un aumento del 3,3% su base annua, con
la Germania primo Paese di destinazione nel 2015
Assocamerestero,
l´Associazione che riunisce le 79 Camere di Commercio Italiane all´Estero
(CCIE) presenti in 54 Paesi, ha partecipato a CIBUS 2016, il Salone Internazionale dell’alimentazione, con l’obiettivo
di valorizzare le opportunità per l’agroalimentare italiano all’estero e
contribuire al dibattito sul ruolo dell’export italiano del settore e le sue
prospettive di crescita.
L’appuntamento fieristico, in programma a Parma dal 9 al 12 maggio, si è confermato anche quest’anno evento di
riferimento dell’agroalimentare italiano, con la partecipazione delle più
importanti Aziende e Consorzi del comparto alimentare e dei principali
stakeholder ed opinion leader del settore food.
In tale contesto, per tutta la durata della fiera,
Assocamerestero ha organizzato, con il supporto delle 9 CCIE presenti in loco,
una Delegazione internazionale composta da 13 buyer - provenienti da Canada, Stati
Uniti e Messico – interessati ad una presa diretta con le aziende espositrici e
con una agenda di oltre 200 incontri B2B in programma. Con tale iniziativa, la
Rete delle CCIE mira a promuovere lo scambio di know-how e competenze tra gli
operatori del settore, nell’ottica di sinergia e valorizzazione del Made in Italy
autentico sui mercati internazionali coinvolti.
Nell’intento di favorire l’export delle PMI italiane del
settore food ed il consumo consapevole dell’agroalimentare nostrano autentico,
l’Associazione delle Camere di Commercio Italiane all’Estero ha, inoltre, organizzato
un’apposita sessione di presentazione dei Consorzi e delle produzioni DOP e IGP per gli operatori esteri. Il
workshop dedicato, con incontri B2B a seguire, è realizzato in collaborazione
con AICIG (Associazione Italiana Consorzi Indicazioni Geografiche) e si è
tenuto il 10 maggio nel Padiglione 3 –
stand E068.
La presenza di Assocamerestero all’evento si inserisce
nel Progetto ministeriale relativo alla “Valorizzazione e promozione del
prodotto agroalimentare italiano autentico”, promosso e finanziato dal Ministero
dello Sviluppo Economico e realizzato nell’ambito del piano straordinario di internazionalizzazione
del Made in Italy, messo a punto con il MIPAAF.
“La
presenza di Assocamerestero a CIBUS è specificamente dedicata al Progetto, che
coinvolge in azioni di promozione delle produzioni autentiche italiane le 9
Camere italiane all’estero presenti sul mercato nord americano – ha
commentato Gaetano Fausto Esposito, Segretario Generale di Assocamerestero – Più in generale, ciò testimonia il forte
impegno dell’intera rete delle CCIE sull’agroalimentare, che assorbe circa il
50% delle iniziative delle Camere, per un totale di oltre 20 milioni di euro
investiti in servizi per le imprese del settore”.
L’export del settore agroalimentare riveste, infatti, un
ruolo di primo piano nel panorama economico e produttivo italiano, sia con
riferimento al suo valore attuale sia alle sue potenzialità future di crescita.
Secondo le elaborazioni di Assocamerestero sui dati Istat, nei primi due mesi
del 2016 le esportazioni dell’agroalimentare italiano hanno segnato un aumento
del 3,3% su base annua. Nell’anno trascorso, invece, l’export dei prodotti agroalimentari italiani si è attestato a
circa 30,3 miliardi di euro (+6,5% su
base annua), rappresentando una quota
pari al 7,3% sull’export italiano complessivo. Osservando l’Area extra-UE,
il 40% circa dell’export del settore è stato destinato ai Paesi dell’Area NAFTA
(Stati Uniti, Canada e Messico).
"Questi
dati confermano l'efficacia della strategia elaborata e attuata da Parlamento e
Governo per promuovere il Made in Italy – ha affermato l'on.
Colomba Mongiello, vice presidente della Commissione parlamentare d'inchiesta
sul fenomeno della contraffazione - Con
il progetto curato da Assocamerestero, nello specifico, promuoviamo il cibo
100% Made in Italy coltivato e trasformato in aziende che investono su qualità
e certificazioni, anche per contrastare il crescente italian sounding".
Per quanto riguarda i singoli Paesi di destinazione, i
primi cinque mercati di riferimento per l’export agroalimentare italiano sono
risultati: Germania (con una quota del 16,0% sull’export agroalimentare complessivo
e un valore di 4,8 miliardi di euro); Stati Uniti (con una quota del 11,7% ed
un valore di 3,5 miliardi); Francia (con una quota del 11,2% ed un valore di
3,4 miliardi); Regno Unito (con una quota del 9,6% ed un valore di 2,9
miliardi); infine, Svizzera (con una quota del 3,7% ed un valore di 1,1
miliardi). I mercati verso cui si è registrato l’incremento più consistente
delle vendite di prodotti agroalimentari sono stati invece: Vietnam (+71,3%),
Arabia Saudita (+37,2%), Cina (+26,1%), Emirati Arabi Uniti (+25,6%), Indonesia
(+21,4%) e Stati Uniti (+19,5%).
A livello di comparto, infine, i prodotti, che hanno
maggiormente contribuito nel 2015 alla performance di export
dell’agroalimentare italiano, sono risultati le bevande (con una quota del
24,1%), altri prodotti alimentari (con una quota del 19,4%), prodotti da forno
e farinacei (con una quota del 11,8%), frutta e ortaggi lavorati e conservati
(con una quota del 11,0%) e infine, carne lavorata e conservata e prodotti a base
di carne (con una quota del 10,2%).
Assocamerestero è l´Associazione delle Camere di
Commercio Italiane all´Estero (CCIE) e di Unioncamere. Costituita alla fine
degli anni ’80, Assocamerestero è sorta al fine di valorizzare le attività
delle CCIE e diffonderne la conoscenza presso le istituzioni italiane ed
internazionali così come le imprese, le organizzazioni imprenditoriali e gli
stakeholder di riferimento. Le CCIE sono associazioni di imprenditori e di
professionisti, italiani ed esteri, riconosciute dal Governo italiano,
sviluppatesi nei Paesi di maggiore presenza italiana nel mondo. Attraverso 140
uffici distribuiti in 54 mercati, le 79 CCIE svolgono azioni a sostegno
dell’internazionalizzazione delle PMI e della promozione del Made in Italy.
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