Meeting internazionale di spazzacamini e fumisti a Progetto Fuoco
(c.13 22.2.2014) Nella penultima giornata della 9^ edizione di Progetto Fuoco a Veronafiere, Meeting internazionale degli spazzacamini e dei fumisti, organizzato dall’Anfus, associazione che riunisce i professionisti del settore, che in Italia sono 5.000.
Guidati dal fondatore e presidente nazionale dell’associazione Anfus Giovanni Paoletti, i lavori hanno visto la partecipazione di più anime della società: dagli ambientalisti Amici della terra alla scuola di spazzacamini (di Muhlbach) la più importante in Germania, dall’Enea all’Università di Brescia, dalle scuole professionali al Comitato Termotecnico Italiano. Presenti con la loro tradizionale divisa nera, fazzoletto giallo e cilindro, gli spazzacamini hanno dimostrato soddisfazione per il sempre più prossimo riconoscimento del loro ruolo professionale nell’ambito della riqualificazione dell’edilizia e dell’abbattimento degli inquinanti.
Sandro Bani direttore del Centro Studi Anfus ha in particolare ricordato la positiva esperienza del progetto Bolentina (Malè), finanziato dalla Provincia di Trento, che nel 2013 ha impegnato in Val di Sole alcuni professionisti Anfus per il risanamento degli impianti termici locali: “Progetto che vogliamo clonare in altri Comuni per contribuire a migliorare la qualità dell’aria: dopo aver sistemato alcuni impianti domestici abbiamo potuto verificare l’abbattimento del 60% delle polveri sottili. Non solo la pulizia della canna fumaria, ma anche la scelta di legna adeguata (meglio se a km zero), la perizia nell’accensione e una buona manutenzione, migliorano la qualità di quello che respiriamo”.
Sui rischi di incendi –10.000 all’anno riguardano i tetti italiani - e sull’importanza di preparare gli operatori a conoscere le caratteristiche delle elevate coibentazioni che provocano un pericoloso innalzamento della temperatura tra la canna fumaria e l’isolamento stesso, ha parlato Davide Luscietti del Dipartimento Meccanica dell’Università di Brescia, con cui Anfus sta collaborando nella didattica. Interessato a corsi professionali per i propri studenti è anche l’ITIS D’Aranco di Gemona, come ha detto il professor Massimiliano Tomat. Anna Moreno dell’Enea ha ricordato quanto l’Unione Europea stia insistendo perché vi sia un forte impegno nazionale per preparare alla massima sicurezza nell’ambiente lavorativo tutti i professionisti che operano in condizioni di rischio; e Tommaso Franci di Amici della terra ha parlato dell’andamento in crescita del mercato delle rinnovabili e della biomassa.
L’incontro a cui hanno preso parte esponenti della categoria provenienti da altri Paesi, è stato anche occasione per la consegna dei primi cento certificati alle aziende che hanno concluso con successo la formazione professionale ottenendo il marchio ApQ che attesta le competenze tecniche.
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