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domenica 23 febbraio 2014

75.000 visitatori a Progetto Fuoco. Boom di operatori, visitatori e contratti



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Conclusa oggi a Veronafiere la mostra leader mondiale

75.000 visitatori a Progetto Fuoco. Boom di operatori, visitatori e contratti

 

(c.conclusivo 23.2.2014) Diffusa soddisfazione per l’esito della 9^ edizione di Progetto Fuoco, conclusa oggi alla Fiera di Verona. Record per numero di espositori, di superficie e di pubblico: 653 le aziende giunte da 36 Paesi, 85.000 mq a disposizione e 75.000 visitatori professionali nei cinque giorni di rassegna, dal 19 al 23 febbraio 2014.

“Progetto Fuoco- commenta il presidente di Veronafiere Ettore Riello-  per cinque giorni ha fatto di Verona la capitale mondiale per ogni soluzione improntata al riscaldamento da biomasse legnose. Quella di quest’anno è un’edizione da record, con una crescita del 20% degli espositori e del 10% degli operatori specializzati che per la prima volta hanno superato quota 75.000. Sono numeri che danno ragione alla scelta di Veronafiere di investire fortemente da anni sulla filiera green che presidiamo anche con manifestazioni quali Legno&Edilizia, Smart Energy Expo e il Salone delle Bioenergie di Fieragricola”.

E Giovanni Mantovani, direttore generale di Veronafiere, rileva: “Il successo testimonia la crescente importanza del settore nel futuro. Sostenibilità ambientale ed economica sono temi a cui è necessario guardare su scala globale. Per questo abbiamo fatto di Progetto Fuoco 2014 una fiera ancora più internazionale, col 33% delle aziende estere.  I visitatori stranieri, provenienti da tutto il mondo, sono pari al 15% del totale. Veronafiere ha creato un vero e proprio polo mondiale per prodotti e contenuti, sia in termini di formazione sia di momento decisionale per le scelte strategiche del comparto”.

“Mi faccio portavoce della grande soddisfazione degli espositori, mai come quest’anno impegnati in proficui rapporti commerciali durante la biennale”. Così Ado Rebuli presidente di Piemmeti società organizzatrice dell’evento.

Attivi 10 milioni di impianti a legna. Gli italiani producono secondo i parametri tedeschi  

La mostra internazionale di impianti ed attrezzature per la produzione di calore ed energia dalla combustione di legna, aperta con l’attestazione di rassegna leader mondiale del settore, ha messo in evidenza il crescente interesse per le energie alternative basate sulla legna. Interesse testimoniato dai dati sui consumi degli italiani, presentati in anteprima nazionale a Progetto Fuoco da Aiel (Associazione Italiana Energie Agroforestali) partner tecnico di Piemmetispa organizzatrice della mostra.

I 9,8 milioni di impianti domestici di riscaldamento a legna sono composti da quelli alimentati a pellet: 1.630.000 stufe, 200.000 camini e 75.000 cucine; mentre sono alimentati a legna 3.465.000 camini aperti, 2.085.000 stufe, 1.720.000 camini chiusi e 675.000 cucine.

Come ha detto in Fiera Gianni Silvestrini, direttore scientifico di Kyoto Club, “Rottamando i vecchi inquinanti impianti a legna, ridurremo da due a tre volte le emissioni in atmosfera.” I vecchi caminetti, le vecchie stufe e le vecchie caldaie costituiscono i 2/3 dell’esistente e vanno sostituiti con gli apparecchi che le industrie italiane già oggi producono secondo standard di efficienza energetica e basso inquinamento più restrittivi di quelli che entreranno in vigore in Germania a partire dal 2015. “Cinque milioni di impianti- ha detto il presidente Aiel Marino Berton- andrebbero rottamati nei prossimi 10 anni”.

I dati del settore

Innovazione tecnologica e attenzione al design dei produttori sono stati verificati dai professionisti del settore in Fiera, dove due padiglioni sono stati dedicati alle caldaie, ai grandi impianti, agli accessori e a spazzacamini e fumisti; quattro sono stati invece rivolti agli apparecchi domestici. Le stufe a pellet sono apparse numericamente più presenti di caminetti e cucine, a testimonianza del fatto che l’Italia è il primo consumatore mondiale di pellet, con 3,3 milioni di tonnellate bruciate nel 2013. Il consumo di cippato è stato di 4,7 milioni di tonnellate e quello della legna di 19,3.

Il parco italiano degli impianti a legna è costituito da 7,9 milioni di impianti (stufe, camini e cucine), 1,9 milioni di apparecchi a pellet (stufe, cucine e camini), 800.000 caldaie, 87 impianti di teleriscaldamento di potenza inferiore a 1 megawatt e 95 superiori. Il tutto ha portato nel 2013 a un consumo di 27,3 milioni di tonnellate di legna.

 

Progetto Fuoco “borsa del pellet”

Per la presenza di compratori e produttori di tutto il mondo, Progetto Fuoco può considerarsi la “borsa del pellet”: qui si determina il prezzo di mercato e qui espongono le macchine per la lavorazione di questo prodotto, considerate le migliori al mondo e le più esportate.

Il tema economico del pellet e della legna sono strettamente connessi alle politiche forestali che tuttavia non tengono conto del fatto che il nostro Paese possiede una grande risorsa: negli ultimi 60 anni i boschi italiani sono raddoppiati (oggi 11 milioni di ettari, con una crescita pari a 70.000 campi di calcio in più ogni anno). Gli esperti hanno auspicato maggiori incentivi per chi si occupa del patrimonio boschivo e interventi che facciano nascere nuove attività di raccolta e trattamento del legname, anche per rispondere al gap tra le 300.000 tonnellate di pellet prodotte in Italia e i 3,3 milioni consumati.

Compratori arrivati da tutti i continenti sono venuti a Progetto Fuoco  per conoscere le innovazioni tecnologiche e di design dei maggiori produttori di stufe, caminetti, termocucine, caldaie, barbecues, macchinari per la silvicoltura e grandi impianti di cogenerazione, con tutti gli accessori per ognuno dei settori rappresentati. Grande la prevalenza dei compratori esteri su quelli italiani nei primi tre giorni (giunti soprattutto da Germania e Francia, ma anche da Medio Oriente, Africa e Cina), con molti buyers di Paesi emergenti interessati a vendere all’Italia il loro pellet.

 

 

Soddisfazione anche tra gli stranieri

Fra i molti espositori stranieri, in Fiera ha esposto anche una collettiva di 10 produttori di caldaie, stufe, caminetti, componenti e pellet della Repubblica Ceca, guidati dall’agenzia ministeriale Czechtrade, estremamente soddisfatta per l’esito di questa prima partecipazione ufficiale a Progetto Fuoco: nel solo primo giorno di fiera gli imprenditori cechi hanno realizzato contratti pari al fatturato di un anno.

Molte anche le delegazioni straniere, giunte da Argentina, Brasile, Cina, Giappone, Grecia, Stati Uniti.

 

Incontri ed eventi

Tra i tanti eventi svoltisi a Progetto Fuoco: meeting internazionale degli spazzacamini, incontro tra i produttori di pellet e la grande distribuzione organizzata, incontri sulle fonti rinnovabili, sulla certificazione del pellet, sulle emissioni in atmosfera, sulla certificazione delle biomasse, sull’uso energetico degli sfalci agricoli, sulla cogenerazione e sulla bioedilizia.

Nelle aree aperte si sono tenute dimostrazioni pratiche dei macchinari per la lavorazione del legno nei boschi e interventi di manutenzione eseguiti dagli spazzacamini nelle loro tradizionali divise. In Fiera sono anche arrivati spazzacamini in costume da Giappone, Austria, Romania e Serbia. Progetto Fuoco è stato patrocinato dai ministeri dello Sviluppo economico e delle Politiche Agricole, da Regione Veneto, Provincia e Comune di Verona, Dipartimento Tesaf dell’Università di Padova,  che ha curato la parte didattica collegata alla manifestazione.

 

Unico “strappo” tra gli impianti a legna, la presenza di un’auto elettrica alimentata da un generatore di corrente multi energia, della spagnola Ecoforest, la prima azienda ad aver portato in Europa le stufe a pellet come trasformazione delle stufe a mais del Canada.

 

 

Sul sito il video del drone

La manifestazione è stata filmata dall’alto da un drone che l’ha sorvolata all’interno dei padiglioni, dandone una visione decisamente insolita, che sarà visibile nei prossimi giorni sul sito www.piemmetispa.com

 


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