Quando si parla di Dubai, le prime cose che vengono in mente sono gli alti grattacieli e un lusso sfrenato. Ma è davvero tutto oro quel che luccica? Sembrerebbe proprio di sì. Ad oggi, gli italiani che hanno scelto di vivere negli Emirati Arabi sono quasi 13.000, di questi, circa 10.000 vivono a Dubai. Chef, imprenditori, ingegneri, designer, architetti, medici, avvocati e manager, tutti con un elevato livello di preparazione professionale, spesso sotto i 40 anni.
"Molte persone si trasferiscono qui per ricominciare la propria vita professionale, o per cercare quelle soddisfazioni o quei riconoscimenti che in Italia non potrebbero avere. A Dubai, invece, la realtà è completamente diversa". Così commenta l'alta presenza di suoi connazionali Mark Zitti, imprenditore italiano, classe 1980. Dal 2012 a Dubai per promuovere il know-how, le eccellenze e il vero Made In Italy, Zitti ha recentemente presentato il suo nuovo progetto, YaYa, società di eventi di cui è CEO, gestita in collaborazione con altri professionisti italiani, Jader Giraldi e Dionisio Graziosi. YaYa propone servizi e soluzioni per eventi di alta fascia, supportati da strumenti e tecnologie innovative, con l'eleganza che da sempre contraddistingue il made in Italy.
"Dubai non penalizza chi vuole fare impresa, come, purtroppo, accade in Italia, tra burocrazia e un'eccessiva tassazione – prosegue Zitti – Qui il regime fiscale è più favorevole, c'è una maggiore e più efficiente offerta di servizi 7/24 di ogni genere, dalla spesa alla palestra. Inoltre, il tasso di criminalità a Dubai è prossimo allo 0, caratterizzandosi come una delle città più sicure al mondo. Inoltre, gli emiri sono molto sensibili a tematiche culturali, e finanzino numerosi progetti".
Dubai è una città dall'economia "giovane", caratterizzata da una politica di sviluppo iniziata tra gli anni '70 e '80. Gli stipendi negli Emirati Arabi sono mediamente più alti rispetto all'Italia, anche se la forbice, ormai, non è più così ampia, e si attesta spesso al 10-20%. A fare la vera differenza, però, è la tassazione: qui lo stipendio non è soggetto ad alcun tipo di detrazione, ed il lavoratore percepisce l'intero importo lordo. Il mercato del lavoro, inoltre, è molto flessibile e altamente competitivo, caratterizzato da un melting pot culturale, con operatori proveniente da molti paesi europei. "Qui il made in Italy è visto come una vera e propria eccellenza. Ammirano la nostra cura dei dettagli e il nostro gusto estetico, per questo tutto ciò che è connesso all'italianità viene accolto a braccia aperte – ha detto Mark Zitti – Tornare in Italia? Per ora non credo, ma in futuro, chissà".
Marco Virgili alias Mark Zitti
Classe 1980, cantante dalla tenera età di 5 anni, fondatore e frontman della Swing Band Italiana Mark Zitti e i Fratelli Coltelli, da 15 anni poliedrico organizzatore di eventi che vanno dall'hospitality, agli eventi sportivi passando per quelli istituzionali e culinari, in Italia e all'estero. Si definisce estremamente fortunato. Dal 2012 a Dubai per promuovere il know-how, le eccellenze e il vero Made In Italy. Appassionato di Artigianato di Lusso, Equitazione, BlockChain e nuove tecnologie, sinapticamente sempre predisposto con la sua rete a sviluppare, innovare, fare sistema. Dal 2018 è CEO di YaYa.
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Dermatologia e cosmetologia, un legame che negli anni si è sempre più consolidato. Ad affermarlo è il Prof. Leonardo Celleno, Medico Specialista presso la Clinica di Dermatologia, Università Cattolica del Sacro Cuore e presidente dell'Associazione Italiana Dermatologia e Cosmetologia (AIDECO). Durante la manifestazione Makings Cosmetics, uno degli eventi italiani più importanti per l'industria cosmetica, che si tiene dal 21 al 22 novembre al MiCo (Milano Congressi), il Professor Celleno è relatore nello speech "Dermatologia e Cosmetologia: amici per la pelle", in cui spiega l'attuale rapporto tra questi due settori. 




