Roma,
7 dicembre.
C’è qualcosa di speciale nell’essere figlie: è la
“daughterhood” che l’autrice irlandese Natasha
Fennell
descrive insieme alla giornalista Roìsìn
Ingle
nel loro Scoprirsi
figlia
(Odoya), che martedì 8 alle 18 presenta insieme a Sabina
Minardi.
Il neologismo è quanto mai indovinato: mentre si scrive e si discute
molto sul senso della maternità, la “figlialità” è spesso
ricondotta ad altri fattori psicologici, primo fra tutti proprio
la maternità (temuta, agognata, rifiutata). Al contrario, questo
volume si concentra sull’individualità delle figlie e individua
uno schema nei complessi rapporti con le rispettive madri.
L’origine
di questa indagine è personale e dolorosa: quando alla madre di
Natasha Fennell viene diagnosticata una malattia degenerativa,
l’autrice si rende conto di non essere pronta ad affrontare la
perdita e inizia a domandarsi se sia stata una buona figlia e se
abbia condiviso con la madre tutte le attività e le emozioni che
avrebbe voluto. Le risposte, evidentemente, sono difficili da
accettare ma è una condizione comune a molte figlie, come
testimoniato dalle centinaia di risposte giunte al quesito “Se
sei una donna e ti piacerebbe migliorare il tuo rapporto con tua
madre prima che sia troppo tardi, allora manda una e-mail a…”,
pubblicato da Roìsìn Ingle nella sua colonna sull’Irish
Times.
Dai tanti racconti le due autrici hanno selezionato le storie di nove
figlie, invitandole a incontrarsi per parlare delle proprie madri e
condividere le gioie e i dolori che questi rapporti portano con sé,
impegnandosi poi in una serie di compiti e attività al fine di
migliorare le loro relazioni. È nato così il Club
delle figlie.
Pagina
dopo pagina, il lettore impara a conoscere Maeve:
la Figlia Impegnata,
Sophie:
la Figlia della pazzia;
Lily
la figlia del Narcisismo;
Cathy: la Figlia che Diventa Come Sua Madre;
Grace:
la Figlia in Lutto Anticipato.
Le due autrici stesse si indagano e scoprono di essere la
figlia Dipendente
(Roìsìn) e la
figlia Devota
(Natasha). Si unisce in un secondo momento anche Anna:
la Figlia Riluttante.
Infine, la trascrittrice dei dialoghi del club si unisce ad esso: si
chiama Debbie ed è la
figlia Deludente.
Fra ilarità e condizioni difficili, le partecipanti al gruppo come
pure le lettrici scoprono che non esiste alcuna “normalità” cui
ambire, poiché ogni donna è diversa e ciascuna situazione presenta
problematiche specifiche: l’unico filo di Arianna è la solidarietà
femminile, che aiuta a estraniarsi e a guardare a se stesse con
maggiore lucidità. Il Club delle figlie oggi è anche un blog di
riferimento, utile e dilettevole.
Sul
web Più
libri più liberi
è presente attraverso gli aggiornamenti del sito ufficiale
www.plpl.it
e grazie all'attività sui social network che affiancano il claim
#peramoredeilibri
all’hashtag ufficiale #piulibri15.
Promossa
e organizzata dall'Associazione
Italiana Editori,
con il sostegno di Ministero
dei Beni e delle Attività Culturali e del Turismo,
Centro
per il Libro e la Lettura,
Regione
Lazio,
Roma
Capitale - Assessorato Cultura e Sport,
ICE
- Agenzia per la promozione all'estero e l'internazionalizzazione
delle imprese italiane,
in collaborazione con Biblioteche
di Roma
e l'azienda per i trasporti capitolina Atac
e con la media partnership di Rai,
Radio3, Rai3, Rainews24, la Repubblica, L’Espresso e
Repubblica.it, la
Fiera non è solo un punto di riferimento per la proposta e il lancio
di nuovi autori internazionali, ma si conferma osservatorio
insostituibile sulla varietà della produzione italiana.
La
presente iniziativa è stata realizzata anche mediante il
finanziamento del Ministero
dei Beni e delle Attività Culturali e del Turismo e
di Arcus
S.p.a.
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