Mobilità ciclabile a Terra Futura
Legambiente presenta i risultati del Giretto d'Italia 2012
Il Campionato della Ciclabilità Urbana promosso insieme a Fiab e Cittainbici
In oltre il 60% dei centri urbani in gara, 3 abitanti su 10 in bicicletta
Firenze migliora: è terza tra le grandi città
Pedali super nei piccoli e medi centri
Intermodalità e 'zone 30' favoriscono le due ruote per gli spostamenti in città
In alcune città italiane la bicicletta sta tornando ad essere un vero mezzo di spostamento e dove le politiche del traffico facilitano la vita dei ciclisti, la mobilità su due ruote risulta avere una marcia in più come a Venezia, Trento e Schio, che si sono aggiudicate la "maglietta rosa" del secondo Giretto d'Italia, il Campionato nazionale della Ciclabilità Urbana organizzato da 24 Comuni insieme a Legambiente, Fiab e Cittainbici.
I risultati della singolare competizione, che per il secondo anno ha visto sfidarsi tre categorie di città (grandi, medie e piccole) sul numero di biciclette in circolazione rispetto ai mezzi a motore in una normale giornata lavorativa, sono stati lo spunto per parlare di mobilità ciclabile anche a Terra Futura. Secondo Legambiente, infatti, la mostra-convegno internazionale delle buone pratiche di sostenibilità che si tiene a Firenze fino a domani, è il luogo ideale per raccontare le esperienze virtuose di alcune città che migliorando la mobilità ciclabile hanno diminuito ingorghi e inquinamento.
A illustrare i risultati della gara e le proposte di Legambiente, Fiab e Città in Bici per una migliore ciclabilità dei centri urbani italiani, è stato Mirko Laurenti, responsabile Ecosistema Urbano di Legambiente tra gli organizzatori del Giretto d'Italia.
Proprio il capoluogo toscano che ospita Terra Futura, è tra le città che hanno conseguito un'ottima performance al Giretto d'Italia con quasi una persona su cinque che ha scelto di raggiungere la scuola o il posto di lavoro in bicicletta. Meglio di Firenze hanno fatto Torino e Venezia tra le grandi città, mentre per le medie città sul gradino più alto del podio è salita Trento superando di pochissimo la regina delle due ruote Ferrara. Tra le piccole città Schio si è aggiudicata il primo posto con la straordinaria percentuale del 73,5% degli spostamenti in bicicletta ma in questa categoria c'è anche un'altra toscana, Pisa che ha visto per le sue vie più di 1350 biciclette. In generale sono passati attraverso i check point delle 24 città della sfida circa 30mila ciclisti urbani e sono molti i comuni hanno incrementato notevolmente la ciclo mobilità. In ben 15 città infatti aveva i pedali oltre il 30% dei veicoli in circolazione e a Trento, Ferrara, Schio, Pesaro, Grosseto e Pordenone le due ruote sono state addirittura più numerose dei mezzi a motore superando il 50%. Percentuali straordinarie, che premiano lo sforzo delle amministrazioni che investono nella mobilità sostenibile.
"I risultati del Giretto d'Italia – ha spiegato Mirko Laurenti – hanno ovviamente un valore simbolico ma dimostrano, con una certa evidenza, che nelle città dove s'investe sulla mobilità ciclabile e la sicurezza, limitando al contempo l'abuso dell'auto, è possibile ottenere risultati straordinari come quelli delle vincitrici e di molte altre città. Un segnale importante per gli amministratori – ha aggiunto Laurenti - che hanno il compito di ridisegnare la mobilità urbana e che possono, favorendo l'uso della bicicletta, liberare i centri urbani da ingorghi e inquinamento. E' evidente – conclude il responsabile Ecosistema Urbano di Legambiente – che soprattutto nelle grandi città alcune operazioni di limitazione del traffico sono più complesse ma la volontà politica di chi amministra è determinante per migliorare la situazione".
Il convegno a Terra Futura è stato anche l'occasione per illustrare alcune proposte di Legambiente, Fiab e Città in Bici per migliorare la ciclabilità, a partire dal potenziamento della cosiddetta intermodalità.
Secondo un recente dossier delle associazioni, infatti, a descrivere in modo più efficace la ciclabilità urbana sarebbe l'indicatore del modal split che misura il numero degli spostamenti effettuati in città con i diversi mezzi di trasporto. Questo indicatore considera fondamentale l'equilibrio e il grado d'integrazione tra le varie 'modalità' di spostamento perché se è vero che a Parma, ad esempio, ci sono molti più chilometri di piste ciclabili (87,1) rispetto a Bolzano (72,4), nel capoluogo altoatesino i percorsi ciclabili sono meglio integrati, incontrano meno barriere e più segnaletica, tanto da convincere molti più cittadini a montare in sella per spostarsi (29 contro19 della prima).
Con questo criterio secondo le tre associazioni una città con una mobilità davvero sostenibile dovrebbe avere almeno un 15% di spostamenti in bici e contemporaneamente una mobilità in auto e moto minore del 50%. Purtroppo non sono molte le città con simile performance visto che solo 4 città su 104 capoluoghi di provincia esaminati da Legambiente, prevedono una o più linee di trasporto pubblico locale dove è consentito portare biciclette, un permesso sporadico in pochissime altre e inesistente nel resto. Ancora più nel dettaglio l'esame delle migliori 30 città (cioè delle prime dieci tra le città grandi, tra le medie e tra le piccole, in base alla popolazione residente, sul totale dei capoluoghi di provincia) che hanno la dotazione più ricca di interventi per la ciclomobilità ci dice che: sono ancora troppo poche le città dotate di un piano della ciclabilità (Biciplan), solo 15 su 30 città esaminate e 20 sul totale dei capoluoghi; i parcheggi di scambio con più di cento posti son presenti solo in 17 delle 30 città; hanno un'estensione della rete ciclabile superiore a 100 chilometri solo 17 città su 30; solo il 50% dei capoluoghi di provincia dichiara di conoscere il numero dei cicloparcheggi che ha da offrire ai ciclisti e solo in 38 casi sul totale questi hanno più di cento posti.
Ecco allora in sintesi alcune proposte che Legambiente suggerisce per migliorare la situazione. Tra le prime c'è la promozione di servizi di pedibus e scuolabus per gli spostamenti casa-scuola e viceversa insieme a quella di tipologie di mobilità alternativa per i partecipanti a eventi che si tengono all'interno dell'area urbana. Ovviamente anche le infrastrutture hanno la loro importanza e per questo Legambiente consiglia una serie di interventi, quasi a costo zero per le amministrazioni, come l'estensione della rete di corsie preferenziali del trasporto pubblico locale e delle piste ciclabili lungo i principali assi della mobilità urbana e l'aumento delle zone a velocità moderata (20 e 30 km/h). Tra gli incentivi possibili invece c'è il ticket transport, dei buoni di trasporto per l'acquisto, esclusivamente per il tragitto casa-lavoro, di titoli di viaggio dei servizi di trasporto collettivo e di mezzi pubblici. E ancora la promozione di servizi di trasporto collettivo come car sharing e car pooling e di trasporto pubblico in genere come il bike-sharing oltre che di sistemi intermodali che prevedano la possibilità di usare auto+bici o trasporto pubblico+bici.
Tornando ai risultati del Giretto d'Italia per le città piccole oltre alla vittoria di Schio con la straordinaria percentuale del 73,5% degli spostamenti in bicicletta, si segnalano gli eccellenti risultati di Pesaro (63,3%), Grosseto (59,7%), Pordenone (53,6%), Pisa (47,1%), Lodi (45,2%) Udine (43,8%) e Carpi (37,8%). Anche per le città medie oltre alla maglietta rosa di Trento che ha oltrepassato di qualche punto la fuoriclasse della bici Ferrara (55,7% e 51,1% i rispettivi risultati) sono tutte ottime le performance della categoria: Reggio Emilia con il 40,7% degli spostamenti in bici si è piazzata terza a un soffio da Vicenza che ha raggiunto il 40,5%. Padova ha totalizzato il 38,8% seguita da Modena (32,1%) Ravenna (23,1%) e Brescia (5,7%), Per le città grandi la percentuale più alta (44,3%) di mezzi a pedali rispetto quelli a motore è stata raggiunta come detto nella terraferma di Venezia anche se va ricordato che la città lagunare ha un flusso ciclistico particolare, difficilmente paragonabile con altre città. Da podio comunque Torino, dove quasi 3 abitanti su dieci si sono spostati sui pedali e meritorie anche le performance di Firenze (17,2%), Bologna (14,8) e Milano (14,4%). Genova, nonostante le salite, migliora la sua performance rispetto alla prima edizione e raggiunge il 4,2% confermando l'impegno verso la crescita della mobilità ciclabile. Delude le aspettative Bari che non ha fatto pervenire i dati.
Maglia nera invece a Roma che ha raggiunto un timidissimo 3,8%. Nonostante sia nutrito il gruppo di frequent biker romani che ha rinunciato ai mezzi a motore, infatti, è evidente che nella Capitale per convincere le persone a scegliere la bici c'è bisogno di più spazio e più sicurezza.
Va ricordato che il monitoraggio del Giretto d'Italia ha un valore simbolico e che la diversità delle città in gara in termini di urbanistica, densità abitativa e dinamiche di traffico rende complesse le valutazioni. I numeri assoluti nel caso delle città grandi e medie avrebbero premiato Bologna e Padova che hanno visto passare dai loro check point rispettivamente 1568 e 2638 ciclisti. E per le piccole città va considerato che veniva data loro la possibilità di scegliere se fare due o tre check point ma per omogeneità le percentuali sono state calcolate sui risultati dei due migliori check point per ogni città. In questo caso Schio avrebbe mantenuto la maglietta rosa ma i numeri assoluti sottolineano ad esempio le ottime performance di Pisa e Udine.
In occasione del Giretto, poi molte amministrazioni locali hanno cercato di convincere anche gli abitanti solitamente motorizzati a utilizzare la bicicletta per andare a scuola o al lavoro offrendo colazioni (Schio), gadget e altri premi a chi passava per i check point o organizzando gare tra classi delle scuole o tra dipendenti (Vicenza).
La premiazione delle città vincitrici del Giretto d'Italia si è svolta ieri a Ferrara all'interno della "Borsa del Turismo delle 100 città d'Arte d'Italia" (www.100cities.it). Ai sindaci della 3 città regine è andata in premio una bicicletta in alluminio interamente riciclata messa a disposizione da Sorgenia.
L'Ufficio stampa Legambiente (06.86268379-53-99-76/347.4166793)
Giretto d'Italia 2012
Classifica finale
(Percentuale di spostamenti in bici sul totale degli spostamenti)
Grandi città
(oltre 250mila abitanti)
|
Città medie
(oltre 100mila abitanti)
|
Città piccole
(fino a 100mila abitanti)
| |||
Città % ciclabilità
|
Città % ciclabilità
|
Città % ciclabilità
| |||
Venezia (terraferma)
|
44,3
|
Trento
|
55,7
|
Schio
|
73,5
|
Torino
|
29,6
|
Ferrara
|
51,1
|
Pesaro
|
63,3
|
Firenze
|
17,2
|
Reggio Emilia
|
40,7
|
Grosseto
|
59,7
|
Bologna
|
14,8
|
Vicenza
|
40,5
|
Pordenone
|
53,6
|
Milano
|
14,4
|
Padova
|
38,8
|
Pisa
|
47,1
|
Genova
|
4,2
|
Modena
|
32,1
|
Lodi
|
45,2
|
Bari
|
Np
|
Ravenna
|
23,1
|
Udine
|
43,8
|
Roma
|
3,8
|
Brescia
|
5,7
|
Carpi
|
37,8
|
Saronno
|
11,8
| ||||
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