RIFIUTI ELETTRICI ED ELETTRONICI:
A FINE 2010 SARA' RAGGIUNTO IL TRAGUARDO IMPOSTO DALL'UE CON LA RACCOLTA DI 4 KG ANNUI PROCAPITE
A fine anno +30% della raccolta, che salirà a 250mila tonnellate.
Curiosità: fra tv e monitor si recupera un peso superiore a quello immesso al consumo
Rimini, 4 novembre 2010 - Usando la metafora delle classi di viaggio in aereo, l'Italia quanto a recupero di rifiuti elettrici ed elettronici, viaggia in 'economy'. A fine 2010 si raggiungerà l'obiettivo di recuperare una media di 4 kg annui procapite, risultato che soddisfa la richiesta dell'Unione Europea e raggiunto meritevolmente in meno di due anni di operatività dedicata.
Di questi argomenti s'è parlato oggi ad Ecomondo, a Rimini Fiera fino a sabato 6 novembre, nel corso dell'annuale 'Forum Raee'.
L'obiettivo è ora quello di incrementare i valori recuperati, per avvicinarsi alla 'business class' dei paesi con oltre 6 kg procapite, mentre è ancora lontana la 'first class' (oltre 10 kg). La classifica la guida la Svezia, con ben 18 kg. In Europa, a fine 2010, saranno prodotti 9 milioni di tonnellate di rifiuti elettrici ed elettronici.
Il requisito fondamentale per la rimonta italiana è la reale partenza della raccolta 'uno contro uno', (in Francia vale il 40% della raccolta) in vigore da giugno 2010, ovvero il ritiro da parte dell'esercizio commerciale di un prodotto analogo dismesso dal cliente. Sensibilizzare, organizzare e regolamentare con chiarezza questa attività sarà decisivo per risalire la china del recupero di materiali elettrici ed elettronici. Per farlo, due sono le richieste immediate che arrivano dal sistema di imprese del settore: la realizzazione di un registro nazionale dei produttori e una circolare che stabilisca il normale utilizzo delle isole ecologiche per il conferimento dei rifiuti Raee.
La raccolta di rifiuti elettrici ed elettronici a fine 2010 si stima aumenti del 30%, per raggiungere le 250mila tonnellate (193mila nel 2009).
I dati ufficiali disponibili sono quelli di settembre (177.000 tonnellate), dove risalta l'enorme peso del rifiuto costituito da tv e monitor. A settembre rappresentavano quasi un terzo (57.233 tonnellate) del totale, con un incremento del 45%.
Sui singoli settori recuperati, risalta un dato sorprendente e unico in Europa: l'Italia sta recuperando, in termini di peso, il 105% dell'immesso al consumo. Due i motivi fondamentali: pesano molto di più i vecchi prodotti resi di quelli nuovi acquistati e l'enorme ricambio di tv derivante dal progressivo passaggio al digitale terrestre delle regioni italiane. Molto più basse le altre percentuali: si recupera (sempre in termini di peso) il 20% delle lavatrici/frigoriferi, l'11% della piccola elettronica, e solo il 6% delle lampadine.
VEICOLI A FINE VITA: L'OBIETTIVO PER IL 2015 E' RICICLARE L'85% DEL LORO PESO
Importante convegno oggi ad Ecomondo su un rifiuto costituito
da 1,5 milioni di autoveicoli dismessi ogni anno in Italia.
Nell'expo, anche uno spazio che rappresenta il ciclo della filiera
di recupero e riusi dei materiali che costituiscono gli autoveicoli
Rimini, 4 novembre 2010 - Nel corso di Ecomondo, a Rimini Fiera fino a sabato 6 novembre col patrocinio del Ministero dell'Ambiente, per la prima volta la filiera industriale per il trattamento ed il riciclaggio dei veicoli fuori uso sta organizzando l'evento speciale END of LIFE VEHICLE. Al padiglione A5 un'area è dedicata ad un percorso-mostra sul trattamento dei veicoli fuori uso, con evidenziati gli sforzi effettuati, in particolare da Fiat Group Automobiles, nella fase di progettazione per incrementare la sostenibilità ambientale delle vetture, icon un occhio di riguardo a quel che riguarda riciclabilità e recuperabilità. Inoltre, le associazioni della filiera svolgono attività formative specifiche indirizzate agli operatori.
A tutto ciò si è aggiunto il "Convegno sulla gestione dei Veicoli Fuori Uso - End of Life Vehicle Management", organizzato questa mattina dalle case automobilistiche italiane ed estere e dalla catena industriale coinvolta nel trattamento dei veicoli giunti alla fine della loro vita utile.
Il convegno ha aggiornato sull'andamento dell'Accordo di Programma Quadro sulla Gestione dei Veicoli Fuori Uso firmato dal Ministero dell'Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare, dal Ministero dello Sviluppo Economico e dalle Associazioni rappresentanti della filiera industriale interessata. L'Accordo rappresenta un valido ausilio al raggiungimento dei target ambientali di riciclaggio e recupero imposti dalla normativa europea e nazionale.
I NUMERI DEL 'FINE VITA' DELL'AUTOVEICOLO
Ogni anno in Europa vengono rottamati circa 12 milioni di veicoli (solo in Italia ogni anno la cifra supera 1,5 milioni). Da questi 1,5 milioni di veicoli si stima vengano separate oltre 1 milioni di tonnellate di materiale metallico per il successivo riciclaggio, mentre il residuo della frantumazione, chiamato fluff, ammonta a 300mila tonnellate.
In questo contesto opera sul territorio nazionale un comparto industriale estremamente attivo e robusto che comprende la grande Industria automobilistica italiana ed estera (in quanto importatrice), 1.600 imprese di demolizione spesso a livello familiare, oltre 350 aziende di commercio di rottame, più di 50 aziende di frantumazione di medio/grande dimensione ed una numerosa e diffusa comunità di società coinvolte nel riciclo dei materiali comunque derivanti dal fine vita veicolo.
L'obiettivo degli operatori della filiera è quello di raggiungere nel 2015 una quota di recupero degli autoveicoli a fine vita pari al 95% in peso e una quota di reimpiego e riciclaggio pari all'85% in peso.
La presenza attiva sul territorio italiano delle aziende di trattamento dei veicoli fuori uso deriva dalla possibilità di valorizzazione della ricambistica usata e dal fatto che i veicoli in circolazione sono costituiti in media dal 75% di metalli ferrosi e non ferrosi, che hanno un mercato di sbocco consolidato e una ottima valenza ambientale, poiché la rifusione dei metalli è energeticamente, e quindi anche a livello ambientale, molto meno dispendiosa che ottenere metallo partendo dal minerale che si trova nelle viscere della Terra. Meno consolidati anche dal punto di vista tecnologico sono riciclaggio e recupero dei materiali non metallici (plastiche, gomme e vetro) che fino a qualche tempo fa avevano come unica destinazione la discarica sotto forma di "car fluff", ossia il residuo di frantumazione dei veicoli.
LA NORMATIVA
Nel 2000 è stata promulgata una Direttiva Europea (2000/53/CE) che si occupa di disciplinare la gestione dei veicoli fuori uso e di massimizzare i benefici ambientali, imponendo una serie di vincoli sia sulla fase di progettazione dei veicoli (bando dei metalli pesanti, marcatura dei componenti, impiego di materiale riciclato sui nuovi veicoli) sia sulla fase di gestione del fine vita: target di riciclaggio e recupero energetico, tempi di raggiungimento, responsabilità, impegni verso i cittadini proprietari del bene veicolo ormai giunto alla fine del suo utilizzo. La direttiva è stata recepita in tutti i Paesi EU e in Italia con il D.Lgs. 209/2003 e SMI.
Raccogliendo lo spirito di questa Direttiva, tradotto nella legge italiana, i grandi Gruppi industriali produttori di veicoli e le Associazioni dei rivenditori hanno stretto una collaborazione con il resto della filiera operativa del Fine Vita Vetture. In questo modo, ognuno nelle proprie competenze specifiche, ciascun membro si riconosce come parte integrante di una filiera capace di trasformare un prodotto giunto alla fine della sua vita utile, da rifiuto in "miniera" di nuova materia prima. Dunque, un processo che ha una forte valenza ambientale e assicura una capacità di business tale da farne un elemento positivo per l'intera economia nazionale. Da qui nasce l'"Accordo di Programma Quadro sulla gestione dei veicoli fuori uso", una proposta completa e complessa effettuata alle Istituzioni responsabili in questo settore, approfondita e trasformata in un forte impegno a cambiare il modo di lavorare del comparto per puntare al ruolo di leadership in Europa.
"Siamo soddisfatti dell'incontro svoltosi nel contesto di Ecomondo - ha commentato Salvatore Di Carlo di Fiat Group Automobiles e coordinatore della filiera - perché in rappresentanza della pubblica amministrazione l'Ingegner Vincenzo Zezza (Ministero sviluppo Economico) e il Senatore Andrea Fluttero (Commissione Ambiente Senato) hanno recepito le nostri istanze mostrando disponibilità piena a continuare nel dialogo costruttivo, così da consentire alla filiera di raggiungere gli ambiziosi traguardi a vantaggio dell'ambiente e della cultura ecosostenibile che si prefigge".
COLPO D'OCCHIO SU ECOMONDO 2010
Qualifica: Fiera internazionale; periodicità: annuale; edizione: 14a; ingresso: operatori e grande pubblico; biglietti: intero 15 Euro; abbonamento intero per 2 giornate 25 Euro; ingresso gratuito bambini 0-6 anni; ingresso ridotto 5 Euro; ingresso universitari (con presentazione libretto) 2 Euro; orari: 9-18, ultimo giorno 9- 17 ; info visitatori: tel.0541.744249 - mail: a.bonfe@riminifiera
website: www.ecomondo.com
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servizi di comunicazione e media relation, Rimini Fiera Spa +39-0541-744.510 press@riminifiera.it
responsabile: Elisabetta Vitali; coordinatore ufficio stampa: Marco Forcellini; addetti stampa: Nicoletta Evangelisti Mancini e Alessandro Caprio; media consultant: Cesare Trevisani, Nuova Comunicazione Associati (trevisani@nuovacomunicazione.com 335.7216314)
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