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venerdì 30 novembre 2018

Made in Italy a Dubai: la realtà degli imprenditori che hanno scelto gli Emirati Arabi

Made in Italy a Dubai: la realtà degli imprenditori che hanno scelto gli Emirati Arabi

Mark Zitti, CEO YaYa: "Una città che premia l'iniziativa imprenditoriale, che investe in cultura e servizi. Qui finalmente sento di poter realizzare i miei progetti"

 

 

Quando si parla di Dubai, le prime cose che vengono in mente sono gli alti grattacieli e un lusso sfrenato. Ma è davvero tutto oro quel che luccica? Sembrerebbe proprio di sì. Ad oggi, gli italiani che hanno scelto di vivere negli Emirati Arabi sono quasi 13.000, di questi, circa 10.000 vivono a Dubai. Chef, imprenditori, ingegneri, designer, architetti, medici, avvocati e manager, tutti con un elevato livello di preparazione professionale, spesso sotto i 40 anni.

 

"Molte persone si trasferiscono qui per ricominciare la propria vita professionale, o per cercare quelle soddisfazioni o quei riconoscimenti che in Italia non potrebbero avere. A Dubai, invece, la realtà è completamente diversa". Così commenta l'alta presenza di suoi connazionali Mark Zitti, imprenditore italiano, classe 1980. Dal 2012 a Dubai per promuovere il know-how, le eccellenze e il vero Made In Italy, Zitti ha recentemente presentato il suo nuovo progetto, YaYa, società di eventi di cui è CEO, gestita in collaborazione con altri professionisti italiani, Jader Giraldi e Dionisio Graziosi. YaYa propone servizi e soluzioni per eventi di alta fascia, supportati da strumenti e tecnologie innovative, con l'eleganza che da sempre contraddistingue il made in Italy.

 

"Dubai non penalizza chi vuole fare impresa, come, purtroppo, accade in Italia, tra burocrazia e un'eccessiva tassazione – prosegue Zitti – Qui il regime fiscale è più favorevole, c'è una maggiore e più efficiente offerta di servizi 7/24 di ogni genere, dalla spesa alla palestra. Inoltre, il tasso di criminalità a Dubai è prossimo allo 0, caratterizzandosi come una delle città più sicure al mondo. Inoltre, gli emiri sono molto sensibili a tematiche culturali, e finanzino numerosi progetti".

 

Dubai è una città dall'economia "giovane", caratterizzata da una politica di sviluppo iniziata tra gli anni '70 e '80. Gli stipendi negli Emirati Arabi sono mediamente più alti rispetto all'Italia, anche se la forbice, ormai, non è più così ampia, e si attesta spesso al 10-20%. A fare la vera differenza, però, è la tassazione: qui lo stipendio non è soggetto ad alcun tipo di detrazione, ed il lavoratore percepisce l'intero importo lordo. Il mercato del lavoro, inoltre, è molto flessibile e altamente competitivo, caratterizzato da un melting pot culturale, con operatori proveniente da molti paesi europei. "Qui il made in Italy è visto come una vera e propria eccellenza. Ammirano la nostra cura dei dettagli e il nostro gusto estetico, per questo tutto ciò che è connesso all'italianità viene accolto a braccia aperte – ha detto Mark Zitti – Tornare in Italia? Per ora non credo, ma in futuro, chissà".

 

Marco Virgili alias Mark Zitti

Classe 1980, cantante dalla tenera età di 5 anni, fondatore e frontman della Swing Band Italiana Mark Zitti e i Fratelli Coltelli, da 15 anni poliedrico organizzatore di eventi che vanno dall'hospitality, agli eventi sportivi passando per quelli istituzionali e culinari, in Italia e all'estero. Si definisce estremamente fortunato. Dal 2012 a Dubai per promuovere il know-how, le eccellenze e il vero Made In Italy. Appassionato di Artigianato di Lusso, Equitazione, BlockChain e nuove tecnologie, sinapticamente sempre predisposto con la sua rete a sviluppare, innovare, fare sistema. Dal 2018 è CEO di YaYa.



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