Quando si dice "prendere il toro per le corna". Così ha fatto Fiera Internazionale dell'Agricoltura di Santa Lucia di Piave, con un'edizione 2016 che guarda in faccia i problemi e le sfide del settore primario, cominciando dall'impatto dei fitofarmaci sulla salute delle persone e dell'ambiente.
"Attraverso dei convegni mirati abbiamo cercato di dare risposte e soluzioni concrete agli agricoltori, fornendo valide testimonianze di coltivazione fitofarmaci-free" ha specificato la Fiera.
Non Questo è il caso del ricercatore Domenico Prisa, Phd alla scuola superiore S. Anna di Pisa in Crop Science Production, che dopo 10 anni di sperimentazioni ha elaborato un modello di agricoltura biologica che garantisce (addirittura) maggiori rese rispetto alle tecniche tradizionali di coltivazione.
"Grazie all'utilizzo di film protettivi di roccia naturale che vengono spruzzati sulle piante, riusciamo a ottenere una barriera meccanica che riflette la luce del sole creando disorientamento e "pungendo" eventuali insetti che tentano di appoggiarsi sulla pianta. Inoltre – spiega il ricercatore - assorbono l'umidità e i veli d'acqua che sono necessari ai funghi per svilupparsi e muoversi".
E ancora. "L'utilizzo di microorganismi con azione di induttori di resistenza e stimolazione ormonale delle piante, che effettuano un controllo biologico sugli eventuali patogeni evitando il loro attecchimento".
E infine "estratti di piante e oli essenziali con funzione di repellenza sia su insetti che su funghi, e di stimolazione delle difese naturali delle piante".
Queste tecniche particolarmente innovative applicate sulla vite e su tutte le specie vegetali (ortive, ornamentali, frutticoltura e olivicoltura), non solo permettono di mantenere la qualità e la quantità della produzione, ma consentono di migliorarla e aumentarne i volumi. Il tutto senza utilizzare alcun fitofarmaco.
Le sperimentazioni dimostrano un incremento significativo dello sviluppo radicale, dello sviluppo vegetativo e dell'efficienza fotosintetica rispetto alle piante coltivate in maniera tradizionale con concimi e antiparassitari di sintesi. Si nota inoltre un aumento del tenore zuccherino, del contenuto di antiossidanti e della qualità post-raccolta utilizzando prodotti microbiologici e naturali.
Da non sottovalutare la possibilità di lavorare in piena libertà (in quanto questi protocolli innovativi prevedono prodotti sostenibili e rispettosi dell'uomo e dell'ambiente) e con una sensibile riduzione dei costi di lavorazione in pre e post-coltivazione.
Per maggiori informazioni: www.domenicoprisa.com
Santa Lucia di Piave (TV), 13 dicembre 2016
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