L’Osservatorio SANA registra anche per il primo
semestre 2016 un aumento del 20,6% dei
consumi, una crescita importante se paragonata al contemporaneo calo
dell’1,2% gli acquisti agroalimentari generali delle famiglie italiane. Altri
dati importanti sono quelli sul numero
degli operatori: arrivati nel 2015 a 60.000 (+8,2% rispetto al 2014), e la
superficie coltivata bio è arrivata al 12%
della SAU nazionale (1.492.579 ettari, più 7,8% rispetto al 2014).
La crescita del biologico pone la sfida
dell’analoga crescita della produzione in Italia. Con il convegno “Il biologico cresce … la filiera si incontra:
il caso ortofrutta” ci siamo occupati di come un settore centrale per il
bio può contribuire a suo ulteriore sviluppo. Nella sua relazione Silvia Zucconi di Nomisma ha spiegato
come “il consumo di ortofrutta bio sia diventato di massa: a luglio 2016 le
vendite hanno superato i 100 milioni di euro, +17,6% rispetto all’anno
precedente, e che: il 74% delle famiglie ha acquistato frutta e
verdura fresca biologica in almeno una occasione nel corso degli ultimi 12
mesi”. Gerald Herrmann di Organic
Service ha presentato i problemi che dovrà affrontare il settore “la
contrapposizione local e global, la stagionalità dei consumi e delle
produzioni, gli impatti ambientali e l’utilizzo di risorse naturali,
l’attenzione per l’etica e gli aspetti sociali del lavoro, la sostenibilità e
il packaging”.
Tra i partecipanti della tavola rotonda Paolo Pari di Almaverde Bio ha spiegato
come “nella grande distribuzione il biologico può fare di più, oggi spesso c’è
ma non viene valorizzato a pieno, si sta cominciando ora con spazi e visibilità
dedicati”. Secondo Claudio Mazzini di
Coop Italia questo deve avvenire anche perché “il biologico porta valori
importanti, ma la filiera della frutta ha due esigenze: essere credibile,
fregature e danni ricadrebbero su tutti, e il prezzo, ancora troppo alto, ora
possiamo iniziare a ragionare sulla riduzione dei costi”. Concorda Tom Fusato di Brio “sì il prezzo è un
problema, tanto che la quota di mercato dell’ortofrutta bio in Italia è solo
attorno al 3%, questo accade sia per inefficienza della filiera e per le rese
ancora inferiori, possiamo migliorare su entrambi questi aspetti.” Gianmarco Guernelli di Conad “le
garanzie sui prodotti e la loro qualità è sempre la prima richiesta dei
consumatori, riuscire a comunicare la sicurezza della certificazione a punto
vendita è una delle prossime sfide”. Alessia
Colombani di Campina Verde “siamo una realtà appena nata per essere punto
di riferimento del gruppo Rewe in Italia, il modello è la Germania e l’Austria
dove l’ortofrutta bio ha una quota di mercato del 10/15%”.
L’impegno di CCPB è rivolto anche alla cosmesi
biologica e naturale. Abbiamo organizzato il convegno Cosmetici biologici: questione di etichetta? con i principali
esperti del settore abbiamo parlato di etichetta come luogo del marketing e
della comunicazione e come strumento per offrire informazioni chiare al
consumatore. Una nota lieta è la vittoria al Premio SANA Novità per un’azienda
certificata CCPB: Bellezza BIO Montalto per la linea make-up BaciamiBio.
Per questa edizione di SANA
CCPB e Consorzio il Biologico hanno partecipano con due stand collettivi che ospitano
oltre 20 aziende associate tra area food e cosmesi e all’interno Bio.it
ristorante di prodotti biologici italiani.
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