“Il SANA si conferma punto di riferimento per il
biologico italiano” commenta Fabrizio Piva, amministratore delegato CCPB in
chiusura della quatto giorni di fiera bolognese “è il luogo perfetto dove i
consumatori possono conoscere nuovi prodotti e aziende, informarsi sui valori e
la certificazione del bio, e gli operatori posso incontrarsi, dialogare e fare
affari”. “La buona riuscita di questa edizione di SANA riflette l’andamento del
mercato del biologico” afferma Lino Nori, presidente di Consorzio il Biologico.
L’Osservatorio SANA registra anche per il primo
semestre 2016 un aumento del 20,6% dei
consumi, una crescita importante se paragonata al contemporaneo calo
dell’1,2% gli acquisti agroalimentari generali delle famiglie italiane. Altri
dati importanti sono quelli sul numero
degli operatori: arrivati nel 2015 a 60.000 (+8,2% rispetto al 2014), e la
superficie coltivata bio è arrivata al 12%
della SAU nazionale (1.492.579 ettari, più 7,8% rispetto al 2014).
La crescita del biologico pone la sfida
dell’analoga crescita della produzione in Italia. Con il convegno “Il biologico cresce … la filiera si incontra:
il caso ortofrutta” ci siamo occupati di come un settore centrale per il
bio può contribuire a suo ulteriore sviluppo. Nella sua relazione Silvia Zucconi di Nomisma ha spiegato
come “il consumo di ortofrutta bio sia diventato di massa: a luglio 2016 le
vendite hanno superato i 100 milioni di euro, +17,6% rispetto all’anno
precedente, e che: il 74% delle famiglie ha acquistato frutta e
verdura fresca biologica in almeno una occasione nel corso degli ultimi 12
mesi”. Gerald Herrmann di Organic
Service ha presentato i problemi che dovrà affrontare il settore “la
contrapposizione local e global, la stagionalità dei consumi e delle
produzioni, gli impatti ambientali e l’utilizzo di risorse naturali,
l’attenzione per l’etica e gli aspetti sociali del lavoro, la sostenibilità e
il packaging”.
Tra i partecipanti della tavola rotonda Paolo Pari di Almaverde Bio ha spiegato
come “nella grande distribuzione il biologico può fare di più, oggi spesso c’è
ma non viene valorizzato a pieno, si sta cominciando ora con spazi e visibilità
dedicati”. Secondo Claudio Mazzini di
Coop Italia questo deve avvenire anche perché “il biologico porta valori
importanti, ma la filiera della frutta ha due esigenze: essere credibile,
fregature e danni ricadrebbero su tutti, e il prezzo, ancora troppo alto, ora
possiamo iniziare a ragionare sulla riduzione dei costi”. Concorda Tom Fusato di Brio “sì il prezzo è un
problema, tanto che la quota di mercato dell’ortofrutta bio in Italia è solo
attorno al 3%, questo accade sia per inefficienza della filiera e per le rese
ancora inferiori, possiamo migliorare su entrambi questi aspetti.” Gianmarco Guernelli di Conad “le
garanzie sui prodotti e la loro qualità è sempre la prima richiesta dei
consumatori, riuscire a comunicare la sicurezza della certificazione a punto
vendita è una delle prossime sfide”. Alessia
Colombani di Campina Verde “siamo una realtà appena nata per essere punto
di riferimento del gruppo Rewe in Italia, il modello è la Germania e l’Austria
dove l’ortofrutta bio ha una quota di mercato del 10/15%”.
L’impegno di CCPB è rivolto anche alla cosmesi
biologica e naturale. Abbiamo organizzato il convegno Cosmetici biologici: questione di etichetta? con i principali
esperti del settore abbiamo parlato di etichetta come luogo del marketing e
della comunicazione e come strumento per offrire informazioni chiare al
consumatore. Una nota lieta è la vittoria al Premio SANA Novità per un’azienda
certificata CCPB: Bellezza BIO Montalto per la linea make-up BaciamiBio.
Per questa edizione di SANA
CCPB e Consorzio il Biologico hanno partecipano con due stand collettivi che ospitano
oltre 20 aziende associate tra area food e cosmesi e all’interno Bio.it
ristorante di prodotti biologici italiani.
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