(Verona 27.2.2016) Scaldarsi con i noccioli delle palme.
E' una novità che arriva dalla Svizzera italiana e che un'azienda di
Chiasso, l'unia produttrice mondiale di questo speciale combustibile
per riscaldamento, presenta fino a domenica 28 febbraio alla Fiera di
Verona nella 10^ edizione di Progetto Fuoco, mostra
internazionale di impianti e attrezzature per la produzione di calore ed
energia dalla combustione della legna. "In quanto scarti di
lavorazione naturale (sono la parte non utilizzata per produrre l'olio
di palma), questi noccioli possono bruciare in qualsiasi stufa
olicombustibile, costano meno del pellet e non producono residui
tossici" spiega Massimiliano Tonso che li produce da due anni proponendo
quanto già si fa in alcuni Paesi dell'Africa per alimentare le caldaie
industriali. I noccioli triturati non generano inquinanti e hanno un
potere calorifico di 4.800 chilocalorie, pari a quello del pellet.
Come Progetto Fuoco - salone
biennale leader mondiale del settore- dimostra ai tanti tra operatori e
privati cittadini che visitano i suoi 7 padiglioni, sono diversi i
modi per produrre energia alternativa ai combustibili fossili: con la
legna in pezzi, con i pellet, ma anche bruciando in apposite stufe
sansa, gusci di nocciole, mais.
Le
curiosità tra i 3.000 prodotti esposti sono davvero tante e vanno
nella direzione di altissimi rendimenti termici, limitati costi di
esercizio e basso inquinamento atmosferico: motivi per cui il fuoco a
legna (ottenuto con impianti di ultima generazione) risulta ideale sotto
tutti i profili.
In
Fiera a Verona si vedono quindi termocucine, caldaie, stufe, caminetti
non solo performanti, ma anche esteticamente belli. A dimostrazione di
ciò basti dire che uno di questi impianti è stato recentemente
disegnato dal celebre designer Philippe Starck, intervenuto a presentarlo nella giornata inaugurale di Progetto Fuoco.
Una
volta messa a punto la tecnologia migliore sotto il profilo
dell'economicità, della salubrità e della difesa dell'ambiente, la
fantasia non ha limiti: ecco allora stufa comò, stufa a forma di gatto o
caminetto a forma di mela e innumerevoli soluzioni avveniristiche e
tradizionali, come si vede tra gli stand dei 750 espositori (297
esteri) che arrivano da 38 Paesi tra cui Canada, Cina, Russia, Stati
Uniti. Tra le novità, il brevetto di un inventore di Bressanone (BZ)
che ha ideato la prima termocucina a fiamma inversa che consuma metà legna rispetto a una normale termocucina; ecco l'unica stufa al mondo (vicentina) alimentata (con tiraggio naturale) a pellet o a legna o a pellet e legna insieme, con procedimento regolabile con un solo pulsante e senza altre operazioni; il primo pulitore a secco (senz'acqua né detersivi) per i vetri dei caminetti (prodotto tedesco non ancora commercializzato in Italia); le app che permettono di regolare con lo smartphone stufe, caminetti o termocucine;
ecco i barbecue multipiastra di tutte le forme, le termostufe che non
accumulano calorie, caldaie di tutte le dimensioni (anche da esterno),
tubi e raccordi, pannelli in silicato per copertura di caminetti,
pietre ollari; caminetti dalle forme più fantasiose, stufe coloratissime
che ricordano i cubetti Lego, stufe in maiolica realizzate
artigianalmente a Cortina riproducenti gli antichi disegni medievali,
piastre iper moderne che ricordano gli antichi focolari, stufe che
ricordano i mobili anni Cinquanta, termocucine retrò e rivisitate.
In mostra viene anche proposta da un'azienda russa (presenti in Fiera oltre 50 commercianti russi) una sauna tradizionale
in cui si fa uso di essenze naturali. Questa come altre 250 soluzioni
termiche è naturalmente in funzione grazie alla rete di tubi che
permette a Veronafiere di presentare al pubblico (unica in Europa) gli
impianti in funzione.
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