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giovedì 23 ottobre 2014

SIPO al Macfrut investe sui mercati esteri

Durante la partecipazione alla Fiera Macfut di Cesena SIPO ha organizzato una visita guidata nei propri campi agricoli a Dismano con una delegazione di operatori esteri della distribuzione provenienti da tutto il mondo.
 
 

Bellaria Igea Marina (RN), 21.10.2014. SIPO - società italiana ai primi posti nel mercato dei prodotti ortofrutticoli di I e di IV gamma - ha colto l'occasione della recente Rassegna Macfrut per organizzare una visita tecnica in campo con un gruppo di buyers e importatori della grande distribuzione estera provenienti da tutto il mondo, dall'Ungheria al Giappone, dall'Austria alla Polonia, dalla Germania all'Inghilterra. Obiettivo dell'evento: "far toccare con mano" gli ortaggi romagnoli coltivati dall'azienda in un luogo diverso dal classico stand fieristico e in linea con la comunicazione aziendale focalizzata sulla passione per la terra.



Nel corso della visita Massimiliano Ceccarini, Development Manager di SIPO e Stefano Pazzagli, Responsabile Tecnico di SIPO, hanno accolto gli operatori esteri sui terreni dell'azienda a pochi chilometri dalla fiera, oltre 45 ettari coltivati a lattuga, indivia, cavolo, finocchi, cavolo nero, cavolo cinese, cavolo cappuccio, sedano, pan di zucchero e diverse varietà di zucche illustrando al pubblico le caratteristiche dei diversi prodotti e le tecniche di coltivazione.



L'incontro è stato l'occasione per presentare le strategie commerciali dell'azienda, orientate  anche allo sviluppo estero sui mercati emergenti e per annunciare la prossima partecipazione nel marzo 2015 al Fruit Logistik di Berlino "Abbiamo avviato un processo di internazionalizzazione che ci ha portato in diversi Paesi dell'Europa Nord Orientale - ha dichiarato Massimiliano Ceccarini - e più in generale in tutte quelle aree contraddistinte da un elevato potere di acquisto e da condizioni climatiche avverse alle produzioni agricole".



SIPO ha iniziato inoltre una serie di test per la produzione di cavolfiori, rucola e sedano in Serbia nelle campagne vicino a Belgrado in modo da avviare la produzione locale degli ortaggi a foglia con lavorazione in loco. Un primo passo propedeutico alla successiva costituzione di una filiale produttiva e commerciale nell'ex paese Jugoslavo.

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