Un seminario promosso da CIB e CIC con il coordinamento e il sostegno dei Comitati Scientifici delle due manifestazioni si terrà a Rimini Fiera il 7 novembre. Per la prima volta verranno riunite le esperienze della filiera agricola e quella dei rifiuti organici
Rimini, 9 settembre 2014 – Si consolida il mercato del biogas italiano, sostenuto dal crescente sviluppo sia del mondo agricolo, sia della filiera dei rifiuti organici. Rispetto al 2010, gli impianti a biogas in Italia sono aumentati di quasi l'82%, incrementando la produzione di oltre la metà (52%). Con oltre mille impianti per una potenza installata che presto supererà i mille megawatt elettrici, l'Italia si conferma secondo mercato europeo dopo la Germania, e terzo mondiale dopo la Cina. Soltanto con la produzione di energia elettrica rinnovabile, il settore della "digestione anaerobica" sarà in grado di innescare al 2020 un valore economico di 3,2 miliardi di euro al netto degli incentivi (fonte Althesys).
Nell'obiettivo di far confluire le diverse esperienze, Ecomondo e Key Energy, le manifestazioni centrali dell'universo italiano della sostenibilità che si terranno a Rimini Fiera dal 5 all'8 novembre prossimi, ospiteranno una giornata dedicata al biogas a 360°, che prevede l'organizzazione di un seminario dal titolo "La filiera del biogas: un giacimento verde da esplorare". L'iniziativa, che punta a mettere a confronto le due "anime" del biogas, quella che fa capo al reimpiego degli scarti agricoli e quella dei rifiuti organici dalla raccolta differenziata, è organizzata dal CIB (Consorzio Italiano Biogas) e dal CIC (Consorzio Italiano Compostatori) e vedrà la partecipazione della International Solid Waste Association, della International Energy Agency, della European Biogas Association, della European Compost Network, di Federambiente, di Confagricoltura, di Itabia, CRPA, ENEA, ed Associazione Chimica Verde.
All'incontro, che si terrà venerdì 7 novembre a Rimini Fiera, si farà dunque il punto sullo stato dell'arte del settore sia per quanto riguarda il biogas derivante dalle filiere dei rifiuti, sia per quello proveniente da effluenti zootecnici, sottoprodotti e colture di integrazione. Il seminario approfondirà le tematiche tecniche e strategiche legate alla valorizzazione delle filiere collegate alla produzione del biogas. La suddivisione delle sessioni nelle diverse tipologie di feedstock che alimenta la produzione di biogas consentirà di descrivere in maniera più ampia i processi produttivi, le normative collegate e le opzioni commerciali per valorizzare questo "nuovo prodotto". Verrà quindi dato uno sguardo anche sulle prospettive di sviluppo e sull'innovazione ad esse collegate in una logica che punta a rendere il biogas come ideale piattaforma tecnologica per lo sviluppo della chimica verde italiana.
"Con questa iniziativa abbiamo ritenuto - dice Fabio Fava, coordinatore del Comitato Scientifico di Ecomondo - di dare modo all'ampio gruppo di aziende della filiera del biogas che espongono a Ecomondo e Key Energy, di mostrare tutto il potenziale di un settore protagonista non solo nell'ambito delle energie rinnovabili, ma anche come driver del sistema industriale. L'obiettivo del seminario è quello di mettere a sistema entrambe le filiere, quella agricola e quella dei rifiuti organici, che si ritroveranno per la prima volta a confrontarsi in uno stesso consesso a Rimini Fiera: un fatto inedito non solo in Italia, ma anche a livello internazionale".
"In una fase di incertezza sul sostegno alle fonti rinnovabili - rileva Gianni Silvestrini, coordinatore del Comitato Scientifico di Key Energy - la nuova normativa sul biogas offre opportunità molto interessanti sul versante sia energetico, sia agricolo. Uno scenario particolarmente importante nel contesto di incertezza sugli approvvigionamenti internazionali del metano".
"Il biogas agricolo, in questi anni - sostiene Piero Gattoni, direttore CIB - ha rappresentato un forte valore aggiunto per la green economy. Gli investimenti realizzati hanno favorito una maggiore competitività delle aziende agricole, la riduzione del loro impatto ambientale e la creazione di migliaia di nuovi posti di lavoro stabili. Sono molte ancora le potenzialità da esprimere nell'ambito della produzione di biometano, dei fertilizzanti naturali e della chimica verde. Il crescente utilizzo di effluenti zootecnici, sottoprodotti e colture di integrazione rende il biogas un giacimento "verde" in grado di rimpiazzare con percentuali sempre più sensibili le fonti fossili più inquinanti e d'importazione".
Per Massimo Centemero, direttore generale CIC, "l'Italia è ormai universalmente riconosciuto come uno dei paesi leader nel mondo per quantità e rese di intercettazione del rifiuto organico proveniente dalla raccolta differenziata in ambito urbano. Il successo passa, oltre che dalla sostenibilità del sistema, dalla valorizzazione dei prodotti finali sia in termini di materia che di energia. Il CIC si propone come piattaforma di discussione per valorizzare i prodotti della digestione anaerobica: il digestato quale elemento utile alle filiere agricole come fertilizzante organico e il biogas come elemento innovativo per la produzione di biometano".
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