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giovedì 4 novembre 2010

FORUM AMBIENTE - RIMINIFIERA: REPORT DELLE SESSIONI POMERIDIANE


RICICLARE SEMPRE DI PIU' PER SOSTENERE I COSTI

DELLA RACCOLTA DIFFERENZIATA

La sessione del Forum Internazionale Ambiente Energia dedicata alla preservazione delle risorse

ha fissato i prossimi traguardi per arrivare ad una vera sostenibilità ambientale

Rimini, 3 novembre 2010 – Dopo i lavori della mattinata, il Forum Internazionale Ambiente ed Energia organizzato nell'ambito di ECOMONDO, KEY ENERGY e COOPERAMBIENTE (fino a sabato 6 novembre a Rimini Fiera) da The European House – Ambrosetti per Conai, Legacoop, Legambiente, Regione Emilia-Romagna e Rimini Fiera, nel pomeriggio è entrato nella sua fase di declinazione con tre incontri in simultanea dedicati a temi specifici.

La sessione dal titolo Preservare e ri-valorizzare le risorse, le materie e i materiali, ha visto protagonisti alcuni attori del sistema ambiente, allo scopo di evidenziare le rispettive attività nel processo di diffusione di una cultura ecosostenibile.

Pia Bucella, Direttore dei servizi competenti della Direzione generale Ambiente della Commissione Europea, ha ricordato la necessità di tutelare il valore della risorsa rifiuto, completamente perduto quando si adotta la scelta della discarica. E' stato annunciata, per il 2011, la presentazione di un piano di lavoro, un programma dell'Unione Europea a favore dei Paesi aderenti, per raggiungere il traguardo dell'efficienza delle risorse disponibili. La Commissione è consapevole della difficoltà che s'incontrano per il raggiungimento del traguardo "zero rifiuti", ma si pone comunque l'obiettivo di stimolare al riciclo e alla valorizzazione del rifiuto.

Marco De Giorgi, Segretario generale del Ministero dell'Ambiente (che patrocina Ecomondo), ha fotografato la governance del sistema ambiente evidenziando il trasferimento di poteri in atto: verso l'alto, e quindi alle direttive comunitarie; verso il centro, con le funzioni del ministero e di una folta schiera di enti, società partecipate, consorzi ecc.; verso il basso, con il federalismo fiscale. E' necessario non irrigidire le funzioni, bensì attivare una concezione solidaristica dei poteri. Va affermato, in sostanza, un nuovo modello di responsabilità ambientale fondato sulla leale cooperazione e sulla sussidiarietà. Per far decollare la green economy, le imprese devono adottare anche bilanci sostenibili, non solo etici, aumentando gli sforzi di innovazione. Alla pubblica amministrazione il compito di proporre modelli di sostenibilità. Ambiente e sviluppo possono coesistere e sviluppare azioni che abbassino le emissioni ed incidano sulle scelte industriali.

Filippo Bernocchi, delegato Anci ai Rifiuti e all'Energia, ha ricordato la centralità del lavoro svolto dai Comuni. "In tema di ambiente bisogna opporsi al neocentralismo delle regioni e molte volte delle province, ma capire che dal territorio, dalle pratiche quotidiane e dalle scelte fatte, derivano i cambiamenti reali". Bernocchi ha citato il caso dei Raee (rifiuti elettronici), con i Comuni capaci di organizzarsi senza compensi per avviare la raccolta. Secondo Bernocchi è decisivo lavorare coi cittadini e coi Comuni per stimolare l'aumento del riciclo dei materiali.

Francesca Melli di Future Brand ha evidenziato le strategie di molte imprese a proposito del contenimento dei rifiuti da imballaggio, seguendo le tre 'R' di riferimento: Ridurre, Riciclare, Riutilizzare. Ora va aggiunta una quarta 'R', il Rispetto per i consumatori, da informare e coinvolgere nelle strategie industriali attraverso il dialogo.

L'uso dei prodotti da materia riciclata è passato da una prima fase 'Eco Uply' (brutto e costoso), a quella 'Eco Chic' (costo alto, ma forma di status), poi 'Eco Iconic' (molto impatto del design). Ora siamo nella fase 'Eco Embedded', quella che vede il tema dell'ecologia incapsulata nelle politiche aziendali. In sostanza, non scegliamo, ma la sostenibilità è insita nei processi produttivi e nei comportamenti imposti al cittadino.

Infine Piero Perron, Presidente di Conai, ha ricordato il ruolo del consorzio nei 12 anni di attività (contributo quantificato in 7,8 miliardi di euro). Sono cresciuti in modo esponenziale i recuperi di imballaggi, ora al 73,9% dall'iniziale 33%. Anche Conai ha ricordato la necessità di agire sulle attività di riciclo, così da rendere più sostenibili i costi della raccolta differenziata. E' stato annunciato un 'Dossier Prevenzione', realizzato tenendo conto di un nuovo indicatore messo a punto per calcolare l'impatto ambientale degli imballaggi. L'indicatore sarà poi messo a disposizione delle aziende allo scopo di stimolare la 'prevenzione ecoefficiente'.

VIVERE VERDE SI PUÒ

La sessione Green Living del Forum Ambiente ed Energia ad Ecomondo

Rimini, 3 novembre 2010 - Vivere verde si può. E' questa la conclusione a cui sono arrivati gli ospiti di "Green living", una delle sessioni di lavoro organizzate all'interno del primo Forum Internazionale Ambiente ed Energia, dal titolo "Risorse e scelte: i nostri comuni futuri", promosso da Conai, Legacoop, Legambiente, Regione Emilia-Romagna e Rimini Fiera e progettato da The European House – Ambrosetti, ha sviscerato tutti gli ambiti legati ad ambiente ed energia, dagli aspetti più prettamente economici, a quelli sociali e culturali.

Andrea Poggio, vicedirettore generale di Legambiente, Maria Berrini, presidente di Ambiente Italia, Aldo Cibic, Fondatore di Cibic & Partner, Alberto Bruno, di MC Architects e Marco Frey, professore di Economia e gestione delle imprese alla scuola Superiore Sant'Anna di Pisa, si sono alternati ai microfoni della sessione dedicata ai nuovi modelli abitativi e di progettazione delle città.

Per Maria Berrini occorre "avere una visione lunga, che permetta di progettare città che investano realmente in tecnologie che possano chiamarsi di green economy". Ambiente Italia si confronta con i maggiori esempi virtuosi europei, da Stoccolma, città europea completamente ecologica, a Barcellona, che sulla green economy ha molto investito, fino a Friburgo, solo per fare qualche esempio.

Per Andrea Poggio e Marco Frey, d'altra parte, "La sfida della sostenibilità si vince in città". Molti gli esempi positivi in Europa, ma anche l'Italia può esibire alcuni fiori all'occhiello, come la città di Bolzano… e non solo. Belluno e Pordenone sono al 70% di raccolta differenziata, Salerno è al 60%, in linea con le migliori città del nord Europa. Bologna è una delle prime città sul recupero dell'acqua, Torino sul teleriscaldamento, Parma e Siena sui servizi a chiamata.

Ma è da Cesenatico, sulla Riviera adriatica, che arriva un nuovo esempio di progettazione concertata e condivisa, come ha raccontato nel suo intervento l'architetto Alberto Bruno. "Siamo stati – ha affermato – chiamati a valorizzare una area verde nel cuore della città, considerata depressa, perché fuori dallo sviluppo turistico classico. Abbiamo condiviso tutta la progettazione con la popolazione, facendo un percorso difficile, ma molto utile e disegnando una area che sarà eco-sostebile e bella, in equilibrio fra territorio, tradizione e futuro".

Così anche 'quattro utopie' presentate da Aldo Cibic: "credo che far vedere agli amministratori i disegni di come potrebbero diventare alcune aree del loro territorio sia un buon inizio per fare realmente delle cose. Nascono così quattro suggestioni che si stanno realizzando: la prima nella campagna veneta, dove si ricercherà la sostenibilità fra le industrie e la vita quotidiana; la seconda in laguna di Venezia, la terza a Milano e la quarta nella campagna di Shanghai".

NEL 2050 DUE TERZI DELL' ENERGIA ELETTRICA DA MINI-CENTRALI

Il dato emerge dalla sessione del Forum Ambiente ed Energia sui nuovi modelli energetici

Rimini, 3 novembre 2010 – Entro il 2050 quasi due terzi della produzione elettrica mondiale saranno prodotti dalla generazione distribuita, in particolare dai settori commerciale e residenziale. È quanto ha detto Paolo Frankl, capo divisione del settore energie rinnovabili dell'Agenzia internazionale dell'energia, intervenendo al convegno "Cambia il modello energetico: verso la generazione distribuita", una delle tre sessioni pomeridiane del Forum Internazionale Ambiente ed Energia.

Frankl ha sottolineato la necessità di ridurre le emissioni inquinanti. "Se il trend non cambia, si va verso il raddoppio delle emissioni di biossido di carbonio, che dovranno essere ridotte della metà entro il 2050. Se non lo faremo, il rischio – ha aggiunto – è che la temperatura media globale aumenti fino a due gradi centigradi in più, con enorme conseguenze dal punto di vista dello scioglimento dei ghiacci e dell'innalzamento dei mari".

L'esperto dell'agenzia internazionale con sede a Parigi ha quindi indicato le possibili soluzioni: da un lato puntare sempre più su un migliore utilizzo dell'energia; dall'altro ricorrere a un diverso mix energetico, come le fonti rinnovabili, ma anche le potenziare le tecnologie dedicate alla cattura e lo stoccaggio della CO2. Frankl si è soffermato in particolare sulle energie pulite, ricordando che in futuro costituiranno il 50% di tutta l'energia prodotta, nel più attendibile tra i vari scenari ipotizzati. "Grazie all'implementazione di tecnologie rinnovabili sempre più efficienti si potrà arrivare a una forte riduzione del loro costo ". La prima tecnologia su cui lo Iea scommette è quella eolica, seguita da solare, biomasse e geotermia.

Nel corso dell'incontro si è parlato soprattutto del sistema di incentivazioni delle fonti rinnovabili, che ad oggi è stato uno strumento essenziale per creare un mercato in grado allettare le aziende e per avvicinare gli stessi consumatori, sempre più protagonisti dell'evoluzione da un sistema energetico centralizzato, come quello attuale, ad una rete di generazione distribuita.

Tra i protagonisti del cambiamento ci sarà l'Autorità per l'energia, il cui direttore Strategie, Studi e Documentazioni Rosaria Carnevalini ha sottolineato il ruolo decisivo dell'organismo di cui fa parte nel sostegno al nuovo ruolo della rete integrata, ma ha anche ricordato "la necessità di un intervento in materia di sostenibilità economica degli incentivi. Oggi pesa fino al 9% sulla tariffa netta".

Una piccola provocazione è giunta invece dal direttore Studi statistici del Gse Costantino Lato, secondo il quale "più che di smart grid dovremmo parlare di risolvere i problemi legati alla grid tradizionale". Secondo Lato, infatti, la forte crescita della capacità produttiva, proveniente in particolare dall'eolico delle regioni meridionali è ostacolata dalla mancanza di infrastrutture elettriche tradizionali. Secondo l'ufficio studi Gse, i piccoli impianti del futuro saranno soprattutto fotovoltaici. A fine 2010 la previsione è di un totale di 130mila impianti, pari a 2.500 MW, mentre per il prossimo anno la cifra complessiva prevista è di 210.000 piccole centrali, 1.000 delle quali nuove, per 4.500 MW.

"La condivisione di valori legati ad ambiente ed energia è – ha sottolineato il presidente di Legacoop Giuliano Poletti – patrimonio storico anche del movimento cooperativo". Dopo aver ricordato il ruolo svolto dalle cooperative nel settore idroelettrico in regioni come il Friuli Venezia Giulia o il Trentino Alto Adige, ha segnalato un interessante esperimento della Cooperativa del Sole a Ravenna. "In un'area pubblica libera da vincoli di utilizzo è stata offerta a tutti i soci della cooperativa la possibilità di installare un proprio pannello fotovoltaico. Si tratta di una primo interessante passo verso un'evoluzione condivisa al bene comune anche in materia ambientale".

N. B. - In allegato il programma degli eventi odierni e di domani a Rimini Fiera

COLPO D'OCCHIO SU ECOMONDO 2010

Qualifica: Fiera internazionale; periodicità: annuale; edizione: 14a; ingresso: operatori e grande pubblico; biglietti: intero 15 Euro; abbonamento intero per 2 giornate 25 Euro; ingresso gratuito bambini 0-6 anni; ingresso ridotto 5 Euro; ingresso universitari (con presentazione libretto) 2 Euro; orari: 9-18, ultimo giorno 9- 17 ; info visitatori: tel.0541.744249 - mail: a.bonfe@riminifiera

website: www.ecomondo.com

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